Vincitrice giveaway Pekebix

Ho il piacere di annunciare la vincitrice del giveaway in collaborazione con   Pekebix-colora il tuo mondo   !!




Secondo il Random Number Generator il premio va alla settima persona che ha lasciato il post


cioè :  MANU!!! che ha detto:




Congratulazioni, ricorda di inviarmi il tuo indirizzo tramite il pulsante CONTATTAMI sulla destra del blog!

Ciao e al prossimo giveaway! 

Giveway

Vi segnalo un giveaway sul blog GENITORISIDIVENTA-manualepratico.
Andate a vedere il premio in palio!

Giveaway Genitorisidiventa-manualepratico e Pekebix

 Ecco in arrivo il primo giveaway per festeggiare l'apertura del blog 
Il giveway è sponsorizzato dall'altrettanto nuovo sito Pekebix-colora il tuo mondo:


 



Il premio messo in palio dal sito Pekebix è un Peluche della linea Fulanitos a scelta tra :


                                                  Peluche Floripondia
                                                Peluche Perrenganito


Come Partecipare:

  1. Visitare il sito   Pekebix-colora il tuo mondo               

  2. Iscriversi al giveaway lasciando un commento a questo post (il commento dove riportare il vostro nome o nickname) indicando qual'è il vostro pelouche preferito.

  3. Condividere questo post sui socialnetworks (facebook, twitter ecc..) o sul vostro blog,basta fare copia e incolla dell'indirizzo del post

  4. Riportare nel commento il link del post condiviso. 

Avete tempo per partecipare fino  al 26 marzo.
Al termine verrà estratto il vincitore casualmente tramite il sito Random.org.

Il vincitore dovrà inviarmi una mail (tramite il pulsante Contattami a destra di questo blog) indicando il peluche preferito e l'indirizzo di spedizione. (questa mail verrà girata al sito Pebebix.it)

Eventuali disservizi postali o del corriere non saranno imputabili nè alla sottoscritta nè al sito Pebebix che comunque si impegna a inviare il premio nel minor tempo possibile.
Nota bene:
 Non saranno calcolate le iscrizioni nel caso in cui:

-Non ci sia un nome o un nickname nel post - potete anche scegliere l'opzione Anonimo se non siete registrati a blogger ma almeno firmate il commento, altrimenti come vi riconosco? ;)
-Non sia riportato il link di condivisione del post.

Che dirvi, Buona Fortuna
e grazie a PEKEBIX per la collaborazione!
     

La scelta del pediatra

Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce l'assistenza pediatrica ai bambini. Per everne beneficio, dovrete iscrivere il vostro bambino presso la Asl di zona, muniti di codice fiscale e certificato di stato di famiglia in carta semplice (che potrete richiedere al vostro comune di residenza) in cui figuri il nuovo nato e scegliere il pediatra di base ad appositi elenchi.

Prima di scegliere è bene raccogliere informazioni sui possibili candidati. Il vostro ginecologo o il vostro medico curante possono essere una buona fonte così come altri genitori possono darvi le loro impressioni in base alla loro esperienza diretta. Verificate anche gli orari di ricevimento dei pediatra in modo da poter fare un'altra scrematura in base a questo criterio, orientandovi cioè verso quei pediatra maggiormente reperibili o con orari di visita che a voi fanno più comodo.

Nei  paesi non c'è tutta questa possibilità di scelta e quindi o ci si rivolge all'unico pediatra di zona oppure ci si rivolge ad un pediatra privato (e a pagamento).

Il primo appuntamento in genere cade normalmente al compimento del primo mese di vita del bambino. .Dovrete portare con voi il libretto che vi rilasciano alla  nascita che servirà al medico per controllare i dati e annotare i parametri di crescita. 

Durante il primo mese di vita annotatevi tutti i vostri dubbi, angosce, i vostri interrogativi in modo da poterli porre al pediatra che senza problemi vi risponderà.
Questa prima visita ha lo scopo di verificare l'adattamento del bambino alla sua nuova vita oltre che il suo stato di salute:il pediatra quindi, ancora prima di visitare il piccolo, vi chiederà quali problemi 
(sonno, allattamento, funzioni intestinali) avete incontrato in questo periodo di rodaggio. 
Controllerà inoltre il peso, l'altezza, la circonferenza cranica ecc..



Cheratosi pilare, dermatite e ptiriasi alba

Piccolo prurito localizzato su una coscia.
Prurito esteso su entrambe le gambe.
Follicoli piliferi irritati con tanto di lividi post grattamento...

Ecco, dopo questo che mi è accaduto ho fatto delle ricerche in internet e ho scoperto che la mia pelle d'oca perenne che ricordo di avere fin da bambina e che mia madre aveva fatto vedere ad un medico ricevendo la diagnosi "è una banale secchezza cutanea, guanto di crine e crema", in realtà ha un nome: Cheratosi pilare.
In questi giorni mi trovo la pelle delle cosce piena di puntini rossi infiammati e urticanti, ma diciamo che me lo sono procurata io grattandomi non proprio delicatamente!

Ve ne parlo perchè ho letto in internet che molti lamentano questo disturbo senza sapere di cosa si tratta. (parlo della pelle d'oca perenne, non dei puntini rossi che ho provocato io!)
Io al momento sto applicando la crema Eutrosis 500 contenente urea e allantoina che pare siano abbastanza  efficaci in questo tipo di situazioni.


10. AFFEZIONI DERMATOLOGICHE
121. DISTURBI DELLA CHERATINIZZAZIONE CHERATOSI PILARE
Alterazione della cheratinizzazione caratterizzata dalla formazione di veri tappi cheratinici che occludono gli orifizi dei follicoli piliferi.
Compaiono piccole papule, multiple, follicolari, cheratosiche e puntiformi, soprattutto a livello della superficie laterale degli arti superiori, delle cosce e dei glutei; possono anche evidenziarsi lesioni al volto, soprattutto nei bambini e sono più evidenti nel periodo invernale e, a volte, migliorano durante l'estate. La causa è sconosciuta, ma esiste spesso un'eredità autosomica dominante. Il problema è soprattutto estetico, anche se la lesione può dare prurito o raramente produrre, in alcuni pazienti, pustole follicolari.
La terapia di solito non è necessaria ed è spesso insoddisfacente. Tuttavia, vaselina idrofila e acqua (in parti uguali), cold cream o vaselina con acido salicilico al 3%, possono aiutare a levigare le lesioni. Particolarmente efficaci risultano inoltre l'acido salicilico in gel al 5% o 6% (v. sopra), lozioni o creme tamponate di acido lattico (lattato d'ammonio), creme di urea e tretinoina in crema allo 0,1%.


Pare sia una forma di dermatite trasmissa geneticamente. Ed infatti io mi chiedevo come mai mia figlia avesse la dermatite atopica cosa che nessuno di noi ha in famiglia. Ecco, ora la risposta l'ho trovata. La cheratosi pilare è un tipo di dermatite.

Tra l'altro ho scoperto anche un'altra cosa. Alla fine dell'estate sulla parte anteriore delle cosce e delle braccia della bimba, ho riscontraro numerose macchiette più chiare del resto della pelle, con forma più o meno tondeggiante. Ecco, questa è la Ptiriasi alba, mentre io pensavo fosse una specie di depigmentazione della pelle dovuta alle creme cortisoniche che utilizzavo per la sua dermatite atopica. In effetti mi sembrava strano che si presentasse con delle macchie tonde invece di essere estesa all'intera area di applicazione del cortisonico.

Sicuramente mi rivolgerò ad un bravo dermatologo per chiedere conferma (o disconferma) di queste mie scoperte.

Ho vinto una giornata di m---a

Si sa che quando il nano di casa sta male (nel mio caso nana) tutto il resto passa in secondo, ma che dico, decimo piano. 
Già ti svegli con un piede nella fossa perchè come minimo hai passato la notte tra tossette fastidiose, vomiti catarroici e andirivieni dal bagno, che come al solito ti scordi sempre i fazzoletti per il naso.

Provi a prendere sonno tra una crisi di pianto e l'altra e mentre stai finalmente per lasciarti andare tra le braccia di Morfeo ecco che la bimba ti sveglia di nuovo, stavolta vuole venire nel tuo lettone. E non importa se gli hai fatto un'apertura tra le sbarre,stile lettino montessoriano, no! Lei vuole proprio che tu ti alzi e la vai a prendere, mentre con un piede acciacchi il fazzoletto smoccolato che mezz'ora prima avevi buttato per terra, che tanto me lo ricordo che è lì, come no!
Pensi che dopo una notte di fuoco come questa come minimo la bimba dormirà fino all'ora di pranzo. Ehm...no. Ore 8.00. Tutti in piedi. Vani sono i tentativi di farla riaddormentare.
Ti alzi e ti senti allappata come quando 3 anni prima andavi a dormire alle 6 dopo la leggera sbornietta tipica del sabato sera.

Ovviamente lo stato del salotto è quello detto da terza guerra mondiale. Le tue mani per niente collaborative non fanno altro che spostare gli oggetti da una parte all'altra del ..tavolino. Ci rinunci e ti siedi sul divano, accendi la tv ormai fissa su Playhouse disney e tenti di riaddormentarti. Tanto la bimba starà buona.Oh..no...mai sottovalutare le energie dei bambini!
Il seguito della giornata prosegue con tosse, vomito, diarrea, pianti perchè l'aerosol non lo vuole, preparazione di 3 piatti diversi ma di cui non tocca neanche una briciola e una valanga, ma una valanga enorme di rottura di bombastic.

Non parliamo poi delle ripetute lavatrici. Non fai in tempo a spingere il pulsante di Avvio che dall'altra parte della casa senti di nuovo lo splash, QUELLO splash, quello che ti fa presagire liquidi parentall ovunque cosparsi di pezzetti di mela e residui del pranzo di natale!

Per la cronaca, ho scritto il post in  due tranche, una prima e una post vomitata sul divano con tanto di diarrea vulcanica sulla mia tuta appena indossata. 

Lo posso dire.

Che giornata di merda.

Le cure quotidiane: il bagnetto

Spesso quando si è alle prime armi si commettono errori grossolani (tipo il pannolino al contrario) o ci si sente impacciati nel sollevare il bimbo dalla culla, o ci si dimentica delle cose più ovvie (lavargli le ascelle !). Niente panico, con il tempo tutto diventerà spontaneo e naturale semplicemente con l'esperienza.

Il bagnetto: la completa cicatrizzazione dell'ombelico avviene in genere nel giro di una settimana, dieci giorni dalla caduta del moncone ombelicale, avvenimento che da il via libero al bagnetto.

Non c'è una regola per quanto riguarda l'orario adatto. L'esperienza consiglia di farlo prima del penultimo pasto della giornata, vale a dire verso le 8 di sera. L'effetto rilassante favorisce il riposo notturno ed inoltre potrete contare sull'aiuto del papà.
Tenete tutto a portata di mano: spugna, sapone, asciugamano. 

Il detergente dovrebbe essere non aggressivo. Io per i primi periodi ho usato solo ed esclusivamente amido di riso e giusto una goccia di sapone per la testa se precedentemente avevo ammorbidito la crosta lattea con dell'olio.

La temperatura dell'acqua deve esser intorno ai 37-38 gradi. Io all'inizio usavo il termometro da bagnetto ma non mi sono mai fidata e ho sempre usato il vecchio trucchetto del gomito.
In ogni caso non fate mai scorrere l'acqua quando il bambino è già nella fasca, potreste scottarlo o raffreddarlo  se l'acqua è troppo fredda. La stanza anche deve esesre riscaldata (circa 22 gradi) e senza correnti d'aria.

IPer il bagno potete attrezzarvi con una vaschetta dotata di rialzo per non far scivolare il bimbo. Vi sconsiglio l'uso del lavandino anche se questo vi sembra abbastanza largo e sicuro: è troppo scivoloso, voi farete fatica a sostenere il bambino, e lui si sentirà così insicuro e impaurito.
Spesso si opta per la soluzione fasciatoio-vaschetta: non è indispensabile, specie se non si ha una casa spaziosa. Io acquistai da Ikea un fasciatoio gonfiabile da posizionare sulla lavatrice.

Tenete il bimbo saldamente e parlategli con tono rassicurante.  Appoggiate il suo dorso e la testa sul vostro avambraccio sinistro (o destro se siete mancine) e con la mano che avvolge il torace passando da sotto l'ascella del bimbo lo sosterrete saldamente. Se poi all'ospedale vi fate spiegare dalle ostetriche come fare acquisterete più sicurezza .
Per asciugarlo tamponate delicatamente e poi vestitelo senza fargli prendere freddo. Anche quando uscite dal bagno è bene avvolgerlo in una copertina per non fargli sentire lo sbalzo termico.


I ritmi del sonno di un neonato

I neonati, nel primo mese di vita passano la maggior parte del tempo a dormire. Questo lo sappiamo.
Eppure se lo chiedeste a delle neomamme, vi direbbero che non  è vero!
Facciamo un pò di chiarezza:

Gli studi più aggiornati affermano che la media di ore di sonno di un bambino neonato in un giorno è di circa 16 ore.Questa ovviamente è una stima media perchè si va dalle 10 ore ad un massimo di 20.

Poche o tante che siano, in questo mese non si può parlare di regolarità in quanto il bambino necessita di tempo per adattarsi all'ambiente che lo circonda. Intorno alle 3 settimane di vita comunque, il sonno notturno diventa predominante e il piccolo dorme circa la metà delle ore diurne mentre copre il 71% di quelle notturne. Queste cifre sono , ripeto, del tutto indicative: ogni bimbo fa caso a se ..

Se il bimbo dorme tanto... Siete fortunate! Avrete più tempo per riposarvi. Si, non dovete approfittare di questo tempo solo per le faccende di casa! Sfruttate questa fortuna concedendovi una dormitina.

Se dorme poco...sistematelo nella carrozzina e portatelo in giro mentre sbrigate le faccende di casa, volendo potete anche alternare il marsupio . Fate in modo che abbia giocattolini , sonagli e carillon a portata di mano.


Se scambia il giorno per la notte... è tipico delle prime due tre settimane. Cercate di tenere il bimbo tutto il giorno nella carrozzina portandolo nella cameretta o nel suo lettino soltanto di notte. Se lo lasciate in camera non abbassate mai le tapparelle e non cercate di ridurre i rumori di casa. La sera invece fate tutto il contrario cercando di ricreare un'atmosfera tranquilla, con luci soffuse e voce bassa.

Un estraneo da conoscere

Avete sognato per nove lunghi mesi il vostro bambino e ora non vi sembra neanche vero, è lì tra le vostre braccia, totalmente indifeso e dipendente da voi. Ci si sente smarrite e insicure: è normale, mamme non si nasce, si diventa.
Non preoccupatevi se in queste settimane vi sentirete un pò impacciate, datevi il tempo di impara. Questo periodo, nella vita di una donna è un importante banco di prova dove poter acquisire più sicurezza in voi stesse.

Il pianto è la prima cosa che vi destabilizzerà.
Se in ospedale il vostro bimbo  dormiva come un angioletto, non appena varcherete la soglia di casa  si trasformerà ( non sempre ovviamente) in un urlatore provetto.
Non è una reazione al nuovo ambiente ma è il suo unico modo per comunicarvi bisogni e sensazioni, e lo fa con  tutto il fiato che ha a disposizione.
Mantenete dunque la calma, e  andate per tentativi finchè non  si calmerà e anche voi di volta in volta riuscirete a capite e ad interprertare i vari tipi di pianto:


Ad esempio:

Ha fame: strilli sonori che nessuna coccola può calmare. Se vedete che cullarlo o coccolarlo non da frutti allora sicuramente è fame. Accontentatelo e si calmerà.

Ha male: Pianto improvviso, acuto, inconsolabile, così appare il pianto che può nascondere qualche disturbo  o dolore. SE il motivo non è subito chiaro non resta che procedere per tentativi (coccole, cullarlo, massaggiargli il pancino). Se notate qualcosa di insolito nel comportamento del bimbo  chiamate il pediatra.

E' agitato: Crisi di pianto che si scatenano nei momenti di maggiore tensione:il bimbo è stanco , nervoso e ha bisogno di un pianto liberatorio per ritrovare il suo equilibrio. Molti neonati piangono 5-10 minuti prima di addormentarsi. Non lasciatelo piangere pensando che prima o poi si addormenterà ma cercate di calmarlo e coccolarlo.

Ha freddo:Spesso capita quando lo state cambiando. Questa improvvisa sensazione di nudità può infastidirlo. Calmatelo coprendolo con una copertina. Se capita che pianga all'esterno può star a significare che nella carrozzina ha freddo. Il pianto gli permette di recuperare calore e di avvisarvi di riportarlo in un ambiente èiù caldo.

Si sente solo: Non credete a chi lo battezza come un pianto da capricci e vi esorta a non prenderlo in  braccio. Non abbiate paura di viziarlo cullandolo un pò tra le vostre braccia. Se proprio non c'è nessuno che possa dare il cambio dotatevi di marsupio. Oggio in commercio  ci sono delle bellissime fasce elastiche adatte anche ai neonati.

Genitori sidiventa - Manuale pratico, il blog

Un post per annunciarvi la nascita di un nuovo blog

Genitorisidiventa- Manuale pratico
di AniceStellato



Mi è stato segnalato in mattinata e ho già potuto dargli un occhiata.
Dai contenuti mi sembra un blog con grandi potenzialità e che potrà essere d'aiuto specialmente ai neogenitori, quindi contribuite anche voi a farlo conoscerlo, condividete i post sui Social Network, fatelo conoscere ai vostri amici, e perchè no, diventate sostenitori.
In questa blogosfera che cresce ogni giorno di più è facile "perdersi di vista"!

Dieta sana in allattamento


Produrre latte richiede un grande dispendio di energie che ovviamente va a ricadere sull'organismo della neo-mamma. PEr questo occorre seguire una dieta equilibrata assumendo circa 500 calorie in più al giorno. Non bisogna mangiare di più ma meglio.

Regola numero 1: cercare di "passare" al vostro bambino, tramite il latto, tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno. Ciò è possibile variando l'alimentazione, mangiano cioò latticini, cereali, carne, pesce, uova e legumi.  Fate piccoli pasti (anche 6 o 7 ) in modo da recuperare le energie senza appesantirvi.


Regola numero 2: bere almeno due litri di liquidi al giorno, compresi minestroni, zuppe, verdure e frutta, oppure tisane al finocchio che sembra siano utili alla produzione di latte.

Regola numero 3: Rinforzare le proprie riserve di calcio mangiando latte e latticini. Basta una tazza di latte o due vasetti di yogurt, una fetta di formaggio a cena e il parmigiano sulla pasta.


Regola numero 4: Evitare alcuni alimenti come: alcolici (vino e birra con moderazione), the, caffèselvaggina crostacei, uva, pesche, fragole che possono scatenare nel bambino delle reazioni allergiche. Cibi con sapori forti possono cambiare il sapore del latte ma non bisogna abolirli del tutto. Anzi, mangiarli con moderazione abitueranno il piccolo a nuovi sapori di cui si ricorderà anche durante lo svezzamento.

Allattamento, consigli pratici

E' i mportante imparare a conoscere quali sono gli inconvenienienti più frequenti durante le prime settimane di allattamento in modo da poterli affrontare adeguatamente ed evitare complicazioni:



  • I capezzoli dolenti: in genere durante la gravidanza i ginecologi consigliano di prepararli all'allattamento con massaggi e creme. Questo non scongiura comunque del dolore che si può provare specie se il piccolo è particolarmente vorace. Per fare in modo che i capezzoli non si infiammino:
  1. - fate poppate brevi (al massimo di 10 minuti) alternando sempre i seni.
  2. fate attenzione ad attaccare bene il piccolo, prendendo in bocca non solo il capezzolo ma anche parte dell'aureola.
  3. seguite accuratamente una scrupolosa igiene e lasciate asciugare i capezzoli senza coprirli, dopo ogni poppata.
  • Le ragadi: sono dei taglietti, o piccole feriteche esordiscono sulla superficie dei capezzoli e che possono rappresentare una facile via di ingresso per i germi, con il rischio di infezioni al seno. Bisogna utlizizzare detergenti delicati e reggiseni in cotone. Le ragadi guariscono generalmente in pochi giorni applicando localmente delle pomate cicatrizzanti consigliate dal medico.
  • L'ingorgo: si presenta con seno caldo, duro e dolente. Il bimbo non riesce a svuotare il seno completamente perchè non riesce ad afferrarlo in modo corretto. Si può prevenire l' ingorgo con poppate frequenti, regolari, sin dai primi giorni facendo svuotare completamente ogni seno. Se il bimbo non ce la fa si può utilizzare tranquillamente un tiralatte, oltre alla spremitura manuale, docce e impacchi caldi.

Allattamento, un gesto d'amore


Fermo restando che la scelta di allattare è del tutto personale e che mai mi permetterei di giudicare chi sceglie di non farlo perchè evidentemente ci sono delle motivazioni personali di fondo, voler affrontare questa esperienza è il primo passo per vincere le piccole difficioltà che possono presentarsi all'inizio dell'allattamento.




In ospedale i primi contatti con il bambino possono avervi un pò deluso. Sognavate di allattarlo subito dopo nato mentre invece vi siete trovate con un seno non ancora gonfio di latte (la montata lattea avviene dopo qualche giorno) e il bimbo può avervi maltrattato un pò i capezzoli togliendovi il piacere delle poppate.
Anche se l'allattamento al seno è un atto del tutto naturale, avete comunque bisogno di un periodo di rodaggio.
Non abbiate fretta:la natura ha fatto in modo che queste prime poppate durino poco (Appena 5 minuti per parte) ma siano preziosissime per entrambi.
Quindi non preoccupatevi se il bambino non si attacca subito al seno oppure è un pò pigro e sonnolento. Il bimbo infatti non ha bisogno di succhiare a lungo perchè riceve il colostro, il primo latte ricco di sostanze nutritive e antinfettive-
Tornando a casa, non vi preoccupate se, per una poppata, il piccolo non succhia a dovere. Lo farà alla successiva.
Non costringetelo ad orari fissi ma orientatevi verso l'allattamento a richiesta, che è il modo migliore per incrementare la produzione di latte.

Consigli pratici per le ragadi:

In commercio potete trovare i paracapezzoli in caucciù e quelli in argento che hanno anche un'azione disinfettante naturale. Io provai anche i dischetti senosan che pian piano mi aiutarono a far richiudere le ragadi.

La depressione post parto

La gravidanza si è conclusa, il bambino tanto atteso è finalmente nato, tutto è andato bene…
Eppure alla mamma viene da piangere senza sapere il perchè. 

E’ un fenomeno  molto diffuso (capita a circa il 70% delle partorienti) , conosciuto anche come “pianto del latte” o “baby blues”, quasi fosse una malinconica cantilena dell’animo.
Anche se preoccupa sia la mamma che ci le sta vicino, non è un evento grave.

Varie possono essere le cause:
  •   Fisiche: la fatica del parto lascia il segno ed è quindi normale avvertire un senso di debolezza e di mancanza di energie, a cui si aggiungono le trasformazioni ormonali tra cui quelle che concorrono alla produzione del latte.

  •  Emotive: Come capita ogni volta che si raggiungono importanti obiettivi, tutto a un tratto la tensione nervosa cade e lascia il posto ad una certa malinconia nonostante la soddisfazioni di “avercela fatta”

  •   Psicologico: da un giorno all’altro ci si ritrova con un esserino fragile totalmente dipendente  con tutta una serie di bisogni e aspettative che devono essere soddisfatte nell’immediato. E’ normale sentirsi spaventate da questo nuovo impegno.

Nella maggior parte dei casi questa malinconia possa in pochi giorni, senza l’intervento di alcuno specialista. Se però la situazione si protrae più a lungo è meglio cercare un aiuto del medico e soprattutto aver qualcuno su cui poter contare, a partire dal proprio partner per condividere i dubbi  pratici ed esistenziali dei primi giorni dopo la nascita.

Immagine tratta da psicozoo.it

Seguire l'istinto

Probabilmente, se siete al primo parto, avrete divorato riviste e manuali per neo-mamme.
Esesre informate su quello che succede al vostro corpo e ricavare dei consigli su come comportarsi con il bambino è sicuramente di aiuto. 
Però l'importante è mantenere un certo equilibrio. 


Non prendete per oro colato regole e consigli e considerate le varie teorie (da quelle per l'allattamento alla risposta al pianto del neonato) per quello che sono: suggerimenti utili a farvi riflettere sul vostro rapporto con il bambino. Cosa è giusto poi, lo sapete soltanto voi mamme, con il vostro istinto. 
Ascoltate la voce dentro di voi e mettetela in pratica. Non seguite rigidamente i consigli di parenti o amiche (tipo lasciar piangere un pò il piccolo), cercate piuttosto di capire dal tono della sua voce ciò di cui ha bisogno. Ricordate che piangere è l'unico modo che conosce per comunicare con voi.


Immagine tratta da joojoo

Post parto:le visite di parenti e amici

Dopo il lieto eventi parenti e amici si precipitano a casa vostra per farvi i loro auguri e per conoscere il nuovo arrivato. E' un'usanza piacevole se fatta con tatto.

Ma siccome spesso chi ci viene a trovare non si rende minimamente conto di come la nostra vita è stata stravolta, di quante sono le volte che passiamo le giornate in pigiama senza aver avuto neanche il tempo di darsi una pettinata, va da se che bisogna cercare di arginare il fenomeno tipo "entrata della metropolitana" riproponendo un orario visite, come in ospedale. Con fermezza fate sapere agli amici e ai parenti che avete bisogno di tranquillità e che una telefonata sarebbe gradita prima di ritrovarsi qualcuno che piomba in casa senza preavviso.
Ricordate poi di staccate il telefono. Non è cattiva educazione, solo legittima difesa del vostro puerperio.
Avere troppa gente intorno in questo periodo genera ansia perchè significa anche sentirsi "sotto controllo", dover passare l'esame severo di mamme, suocere e zie che sanno sempre come si deve fare in "fatto di bambini".
Per evitare questa sensazione e antipatici battibecchi meglio rimandare le visite a quando vi sentirete più forti e sicure nel vostro ruolo.
Se poi siete fortunate, vostro marito può aiutarvi in questo momento gestendo le visite e fare PR ;)

Post parto: il ritorno a casa

Per quanto ognuna di noi possa aver immaginato nei dettagli la nuova vita con il bebè, la realtà presenta sempre delle sorprese. Un neonato ha esigenze difficilmente programmabili e conciliabili con i normali ritmi di vita di un adulto. Le vostre abitudini verranno stravolte e a questo dovrete essere preparati, anche se non lo si è mai abbastanza ;)


Il ritorno a acaa è un momento particolarmente delicato perchè, oltre alla stanchezza dovuta allo stress del parto e dell'allattamento, dovete considerare anche l'impegno di sintonizzarvi sui bisogni del nuovo arrivato, cosa che costa non poca fatica, anche psicologica, perchè lui è a tutti gli effetti uno "sconosciuto" e dovrete imparare ad interpretare i suoi "richiami" e le sue richieste.

Adesso quello che più conta è il riposo e il contatto con il vostro bambino. Spesso le suocere si offrono di tenervelo mentre voi potete fare le pulizie. In realtà questo non è un aiuto utile, anzi, le suocere e chi vi sta vicino, dovrebbe togliervi l'incombenza della gestione della casa dandovi la possibiltà di restere da sole e in intimità con il vostro bimbo.
Cercate, almeno per la prima settimana di non occuparvi di altro e, se avete la fortuna di amiche che vi offrono il loro aiuto, approfittatene senza remore. Le vere amiche sono felici di poter dare un contributo alla vostra nuova vita da mamma.

Spesa, cucina e pulizie

Il problema provviste è un'incombenza a cui può assolvere  brillantemente il vostro fidanzato/marit/compagno ma anche madre/suocera.
Compilate una lista dettagliata, compilandola giorno per giorno. Evitate di farla all'ultimo minuto perchè la percentualme di dimenticare l'alimento più importante è elevatissima!
Cercate di pianificare una lista per una grande scorta, ideale se avete spazio sufficiente: acquistate grandi quantità di pannolini per il bambino (ci sono anche molte offerte nei vari supermercati), detersivi e alimenti a lunga conservazione. Avere una spesa di questo tipo servirà a tenere sotto controllo l'ansia.
Potete anche organizzarvi prima del pparto preparando una scorta di sughi e piatti pronti da congelare e da tirar fuori all'occorrenza. Vi assicuro che specie i primi giorni avrete una voglia di cucinare pari a zero!
Nelle grandi città molti supermercati offrono il servizio di consegna a domicilio, nochè società di prodotti alimentari che vendono da catalogo:per rintracciarle basta cercare sulle pagine gialle alla voce "servizi a domicilio".

Molte neo mamme si sentono poi in colpa per lo stato di disordine in cui riversa casa(letti disfatti panni stesi ad asciugare in casa, oggetti del neonato ovunque). E' tutto perfettamente normale!
Cercare di ristabilire il vecchio ordine  sarà solo una fatica inutile, meglio cercare di fare il possibile per ricostruire un ordine che tenga conto della nuova presenza.

Il controllo dal ginecologo

Prima delle dimessioni dall'ospedale, il ginecologo fa una visita di controllo per verificare le suture  (in caso di episiotomia, lacerazioni spontanee o taglio cesareo) e le condizioni dell'utero.
In assenza di problemi specifici è consigliabile un una visita di controllo a circa 40 giorni di distanza dal parto.

Cosa viene controllato:
  • le dimensioni delll'utero e la sua integrità
  • la cicatrizzazione della sutura dell'episiotomia o del taglio cesareo
  • il peso
  • la pressione sanguigna
  • l'esame delle urine
  • l'esame delle secrezioni vaginali per vedere se ci sono infezioni in corso
Durante questa visita potete richiedere informazioni circa la contraccezione anche se si sta allattando al seno perchè è frequente la ripresa dell'ovulazione prima della fine dell'allattamento e quindi è possibile rimanere di nuovo incinte.

Noi, mamme e donne

Il ritorno alla normalità

La nascita di un figlio è un evento sorprendente dal punto di vista psicologico e un grande scompiglio fisico.
Nel corpo di una donna, per nove mesi, sono  avvenute delle immense  trasformazioni, alcuni organi hanno modificato la loro funzione e le loro dimensioni, e ora hanno bisogno di tempo per ritrovare l’equilibrio e tornare alla normalità. Nel frattempo altri ormoni e altri organi devono darsi da fare per produrre il nutrimento necessario al vostro cucciolo. 

Tutto questo non deve allarmarvi:è un processo del tutto naturale e collaudato da millenni. Soprattutto se il parto è avvenuto in modo natura, se non ci sono state complicazioni e siete in buona salute, non c’è alcuna ragione di preoccuparvi:in poco tempo tutto tornerà nella norma.
Questa fase di assestamento è detta “puerperio” (e dura circa 6-8 settimane)  e consente all’organismo di riprendersi .

Cosa succede:

COME CAMBIA IL CORPO

L’utero è  l’organo coinvolto in prima persona dall’avventura della gravidanza. E’ l’organo più provato perché durante i 9 mesi si è lentamente dilatato fino a raggiungere il peso di un chilo. Praticamente è cresciuto 30-40 volte di più del normale.
Dalle prime ore successive al parto, l’utero comincia a ridursi (Circa un centimetro al giorno-9 e per tornare alle dimensioni originarie ha bisogno di 3-4 settimane- Le contrazioni (i cosiddetti morsi uterini) che si fanno sentire in questo periodo sono proprio il risultato delle contrazioni delle fibre muscolari.
Nelle donne che hanno avuto già figli le contrazioni possono spesso essere dolorose a causa della minore elasticità dell’utero che, dilatandosi e restringendosi, ha perso tono. In questi casi il ginecologo  può prescrivere farmaci per favorire il ritorno alla normalità dell’utero oppure degli antidolorifici.
Altro segno di ritorno alla normalità sono le lochiazioni, perdite ematiche che durano circa 10-20 giorni e che servono all’utero per eliminare i tessuti che erano stati a contatto con la placenta, e per ricostruire il  rivestimento  interno che darà origine al nuovo ciclo mestruale. Il capoparto è la prima mestruazione successiva al parto. Se allattate al seno si presenterà con una cadenza molto variabile, se invece non allattate comparirà dopo un paio di mesi (ma ciò ovviamente dipende da donna a donna).
La vagina è abbastanza elastica da tornare alle dimensioni normali in tempi brevissimi!
L’apparato urinario e l’intestino

Lo  stres del parto può a volte indebolire la vescica e il canale urinario creandovi qualche fastidio. Di solito  tutto torna nella norma in pochi  giorni, se il disturbo continua è però il caso di parlarne con il medico.
Se poi siete state sottoposte all’episiotomia (ossia il taglio che viene fatto all’esterno della vagina e parte internamente) avvertirete più che un fastidio perché i punti spesso possono essere dolorosi così come può essere difficile sedervi se il parto vi ha provocato la fuoriuscita delle emorroide. In questi casi cercate sollievo con il cuscino apposito a forma di ciambella.
Anche la  funzionalità intestinale può venir compromessa per alcuni periodi in quanto l’intestino deve ritrovare il suo assetto nella cavità addominale ed è in  questo periodo che possono comparire dei fecalomi (feci di grandi dimensioni) difficili da espellere . Per aiutarvi cercate di adottare una dieta adatta ricca di fibre e acqua (ricordate però che nel caso di verdure cotte come ad esempio la cicoria, bisogna  masticare molto bene le foglie altrimenti otterrete, a livello intestinale, l’effetto  contrario a quello desiderato).


T come Televisione

Per i piccoli al di sotto dei due anni la televisione "dovrebbe" essere uno strumento sconosciuto. 
Non si può però essere ipocriti perchè nella maggior parte dei casi i bimbi conoscono molto bene la tv fin da piccolissimi e spesso è un buon passatempo che ci da un attimo di fiato quando dobbiamo fare le pulizie di casa ad  esempio.
Comunque resta il fatto che , anche se sembra che i bimbi seguano le immagini, o che stiano buoni davanti ad un certo programma, è meglio evitare la TV. 

Non è l'8 marzo che voi pensate

Sapete che giorno è oggi? Si va bene l'8 marzo e questo lo sappiamo.

....ma 103 anni fa (nel 1908) morirono 128 donne (tra cui alcune italiane) nell'incendio di una fabbrica delle quali erano state bloccate le uscite durante gli scioperi delle femministe. Erano donne che semplicemente cercavano di migliorare le loro condizioni di lavoro.
Qui la storia completa.

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